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Bossi
incontra Salvadori:
scocca
la scintilla autonomista
Nel febbraio del
1979 nella facoltà di medicina di Pavia Bossi casualmente incontra
Bruno Salvadori, leader del partito Autonomista Union Valdotaine. Bossi
accetta di propagandare il "verbo" Autonomista valdostano
nella zona del varesotto. La prematura ed improvvisa morte di
Salvadori, avvenuta tragicamente nel 1980,
costringe Bossi a fare una scelta definitiva: proseguire negli studi
in medicina o persistere negli impegni precedentemente assunti con il
leader scomparso. Questo è un periodo difficile, per il futuro leader
leghista, che oltre a far fronte ai numerosi debiti assunti da Salvadori,
vede sgretolarsi la vita coniugale che si conclude, purtroppo, con un
divorzio. E' giunto il momento di dare una svolta alla politica autonomista
italiana creando un nuovo partito con il preciso intento di combattere
lo stato centralista e assistenzialista: nasce la "Lega Autonomista
Lombarda".
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Nasce
il simbolo della Lega Lombarda
Il
simbolo e il nome del nuovo movimento Autonomista si ispirano alla storica
"Lega Lombarda". La lotta di classe, alla fine degli anni
'70 aveva esaurito la sua fase propulsiva e di conseguenza anche lo
scontro ideologico tradizionale tra destra e sinistra aveva perso lo
slancio iniziale. Negli anni '80 la vita politica italiana era dominata
dalla piaga del consociativismo, che aveva amalgamato i due blocchi
classisti della sinistra e della destra in un tutt'uno. Bossi, con il
suo formidabile fiuto politico, capì che la prima cosa da fare era dar
vita ad una lotta senza mezzi termini, per combattere questa situazione
politica che avrebbe messo in ginocchio l'economia italiana (e non solo
quella), già gravemente danneggiata.
La Lega Lombarda si opponeva
ferocemente, a questo stato di cose, proponendo in prima battuta, una
confederazione (unione su base associativa di più stati, o associazioni
sindacali, che, conservando la loro individualità, perseguono scopi comuni
mediante organi unitari). Questa teoria, fu quasi subito abbandonata per
intraprendere la seconda del federalismo (dottrina politica favorevole
alla federazione di più stati e ispirata a un'ideale di pacifica
convivenza tra i popoli).
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Nasce
il periodico
Nasce "Lombardia
Autonomista", L'organo
ufficiale della Lega. Il primo numero del marzo 1982
esce come supplemento di
"Rinascita Piemontese". L'obiettivo principale è di restituire la
"Lombardia ai lombardi". |
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Il leader leghista
intuisce che la sola rivendicazione etnica non avrebbe portato ad alcun risultato concreto; la Lombardia
non può vantare una minoranza etno-linguistica da tutelare,
come diversamente avviene in Trentino Alto Adige. Quindi, venne
sfruttata la difficile situazione socio-economica italiana,
puntando sottolineare il netto divario tra il ricco nord ed
il sempre più bisognoso Sud. Con termini semplici Bossi
sintetizza la difficile situazione politica riducendola ad un semplice
dualismo che vede da una parte i palazzi del potere romano dall'altra
il popolo lombardo nato libero ma ridotto in catene. |
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Le prime
idee
Prende
forma, verso il 1981 a Varese il nucleo
promotore della Lega Autonomista Lombarda che vede pochi ma agguerriti
leghisti. Per diffondere le idee autonomiste viene creato un giornale
che con termini semplici e chiari raccontasse i programmi e le
proposte della neonata Lega.
La nostra è una battaglia politica
senza mezzi termini, non a favore di questa o di quella classe sociale,
ma dell'intero popolo lombardo che ha il comune interesse di liberarsi
dalla intollerabile e vorace egemonia romana.
Inizia così una nuova
fase dello sviluppo della Lega che arriva in poco tempo a costituire
gruppi in ciascuno dei capoluoghi di provincia della Lombardia. In uno dei primi articoli pubblicati dal periodico leghista, Bossi tratteggia le idee ispiratrici
di una schematica rivisitazione della storia d'Italia criticando
aspramente il risorgimento, gli uomini che lo hanno determinato
ed il modello di stato che ne è emerso.
.
"Lombardia Autonomista" fu per
molto tempo il principale e solo strumento di propaganda e di collegamento con gli attivisti ed i simpatizzanti
della Lega. Realizzato senza particolari pretese
grafiche, scritto con strumenti artigianali, si è subito distinto
per la chiarezza e la determinazione dei suoi articoli. Gli argomenti trattati riguardano i settori più disparati: sanità,
agricoltura, scuola, ecc., vengono inoltre pubblicizzati i bandi di
concorso per accedere al pubblico impiego della Lombardia, gli
indirizzi delle sedi periferiche oltre ad uno spazio interamente
dedicato alla posta dei lettori "la vos de tucc". Il primo articolo pubblicato invitava i
lombardi a ribellarsi all'egemonia meridionale (uno stralcio è riportato a
fianco).
 
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Non importa che età avete,
che lavoro fate, di che tendenza politica siete: quello
che importa è che siete - e siamo - tutti lombardi, questo è
il fatto realmente importante che è giunto il momento di ricordare
dandogli una concretezza politica. E' come lombardi, infatti,
che abbiamo tutti un fondamentale interesse comune di fronte
al quale devono cadere in sottordine i motivi della nostra divisione
in partiti di ogni colore: partiti italiani che ci strumentalizzano
e distolgono il nostro impegno dalla difesa dei nostri
interessi per servire interessi altrui (e il loro, prima di
tutti!). Questo nostro fondamentale interesse comune è la
liberazione della Lombardia dalla vorace e soffocante egemonia
del governo centralista di Roma, attraverso l'autonomia
Lombarda nel più vasto contesto dell'autonomia padano-alpina. E'
una questione di sopravvivenza Lombarda - etnica, culturale,
economica - che investe il senso di responsabilità morale,
civile, politico, di tutti i lombardi, senza distinzioni
di sorta. E' un'esigenza che il regime accentratore romano ha
sempre cercato di farci dimenticare temendone una nostra responsabile
presa di coscienza, ma che ora - di fonte ad una situazione
nazionale di irrimediabile deterioramento - si propone come
problema concreto che dobbiamo portare al più preso alla ribalta
della vita politica. Il governo accentratore di Roma -
con la complicità di tutti i partiti italiani (che sono
contemporaneamente sostegno ed emanazione del regime centralista unitario) - chiacchiera di autonomie e di Europa, ma di fatto
non vuole nè autentiche autonomie nè lo stato federale europeo.
Abbiamo infatti un Parlamento europeo fantasma perchè creato apposta senza poteri, e strutture regionali che non sono
governi autonomi ma soltanto doppioni amministrativi del
governo centrale, unico depositario di ogni potere. ma non esiste
effettiva autonomia senza il relativo potere politico.
E infatti, oggi come oggi, la Lombardia non è più dei lombardi,
la Padania non è più della gente padana. E' soltanto un'espressione
geografica senza alcun valore politico, è soltanto un territorio
senza diritti di fronte all'invadenza altrui. Il suo popolo è una massa priva di identità politica, incorporata anonimamente
in uno stato nazionale in fallimento che la trascina nella
sua crisi senza sbocco e senza speranza. Eppure i lombardi
e tutte le altre genti padane e alpine, come tali, avrebbero possibilità
e capacità di non conoscere crisi e di essere realmente a un livello europeo... tutti i centri della burocrazia, tutti
i pubblici uffici, tutte le funzioni dell'apparato statale,
in Lombardia, sono sempre meno in mani lombarde. Tutte le assegnazioni
di alloggi, in Lombardia, non soltanto non vedono favorita la
nostra gente, ma vedono addirittura privilegiati i forestieri
a danno dei nostri. Questa situazione non è dovuta nè al caso
nè alla libertà di movimento delle merci e delle persone, che
siamo i primi ad appoggiare in tutta Europa e non in Italia
soltanto: questa situazione è invece volutamente costruita
dal sistematico svolgersi di un preciso disegno del governo
romano, impostato su una programmata immigrazione di altre
genti nei nostri territori e nel nostro scaltro collocamento
dei posti-chiave nelle loro mani, e ciò nell'illusione di
creare un'utopistica omogeneizzazione "italiana" attraverso la
progressiva cancellazione dell'etnia Lombarda e padana.
Roma dispone dei nostri territori come se fossero suoi, senza
che i lombardi possano dire la loro in terra Lombarda! Queste
sono cose reali che avete sotto gli occhi tutti i giorni,
ma di cui non parlate perchè non ne parlano i soliti partiti. Ma sperate
davvero ancora nei partiti italiani? Ma i partiti hanno interessi
e poltrone a Roma e con Roma, mentre i vostri interessi non
sono gli stessi e, soprattutto, non sono a Roma ma qui! A Roma
la Lombardia interessa per quello che rende; a noi la Lombardia è cara per quello che è. Ecco perchè dobbiamo incominciare
a dirci quello che i partiti del regime nazionale si guarderanno
bene dal dire. Se non si ergono a difendere i diritti dei
lombardi i lombardi, non lo faranno certamente gli sfruttatori
dei lombardi! La Lombardia è una realtà che chiama a raccolta
i suoi cittadini. La Lombardia non è una vacca da mungere nè un territorio da dominare con burocrazie forestiere. La
Lombardia non è il fesso che paga i debiti altrui. la
Lombardia non intende seguire passivamente Roma nella bancarotta perchè
non intende sacrificare sull'altare del malgoverno romano il
diritto dei suoi cittadini, il sudore dei suoi figli, la laboriosità
della sua gente, la personalità del suo popolo. Soltanto
una forza politica Lombarda, per i lombardi. E' il ver
strumento per la difesa della Lombardia. Nasce per questo la
Lega Autonomista Lombarda, nel sostegno della libertà
e della socialità federalista, per l'autonomia Lombarda nel quadro dell'ideale dell'unità federale dell'Europa. Valdostani,
trentini, tirolesi, friulani, triestini, sardi, con la coscienza della loro identità di popoli concretatasi in forze politiche
autonomiste per la difesa dei loro diritti, hanno già dimostrato
come si devono tutelare i propri interessi e la propria
dignità governandosi senza la sottomissione ad apparati di
forestieri, al di sopra di divisioni in partiti che soltanto
servendo il centralismo nazionale possono continuare a
servire lautamente se stessi. Noi siamo forse da meno? Il Piemonte,
la Val d'Ossola, il Veneto vanno anch'essi dimostrando con movimenti autonomisti in via di organizzazione, il risveglio
di una aspirazione Autonomista che si accinge ad affiancarsi
ai movimenti fratelli per la costruzione dell'alternativa
federalista europea. Lombardi aderite alla Lega Autonomista
Lombarda! Fate che non manchi la presenza Lombarda in
questo fermento di riscossa e di risveglio!
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Il primo
programma
Ecco il primo programma
politico della storia della Lega, pubblicato su "Lombardia Autonomista"
che stabiliva gli scopi cui doveva ispirarsi tutto il movimento.
1. per l'autogoverno della Lombardia superando lo stato
centralizzato con uno stato federale che sappia rispettare tutti i
popoli che lo costituiscono.
2. per la riaffermazione della nostra cultura, storia, della lingua
Lombarda, dei nostri valori sociali e morali. contro ogni attentato alla
identità nazionale Lombarda. perchè accanto al tricolore venga sempre
esposta la bandiera storica della nazione Lombarda (croce rossa su fondo
bianco).
3. per la precedenza ai lombardi nell'assegnazione di lavoro,
abitazioni, assistenza, contributi finanziari. perche' ogni tassazione
sia eguale per tutte le regioni e non si verifichino ancora truffe come
quella del "condono" e dei "ticket" sui medicinali che al sud costano la
metà che in Lombardia.
4. perchè i frutti del
lavoro e le tasse dei lombardi siano controllati e gestiti dai
lombardi, attraverso l'organizzazione di un sistema finanziario simile
a quello in via di attuazione nel Trentino e nel Sud Tirolo.
5. per la difesa di un
proporzionato sviluppo di industria, artigianato e agricoltura:
patrimonio di lavoro e di civiltà inalienabile del popolo lombardo.
6. per un sistema pensionistico lombardo che garantisca l'intoccabilità
della pensione dei nostri lavoratori, minacciata dalle numerose
pensioni di invalidità distribuite nel meridione.
7. perchè l'amministrazione pubblica e la scuola tornino ad essere
gestite dai lombardi e non snaturalizzate.
8. perchè i nostri ragazzi possano compiere il servizio di leva in
Lombardia come avviene già adesso per i giovani del Sud Tirolo.
9. perchè la giustizia in Lombardia combatta con efficacia e con
adeguati strumenti delinquenza, mafie e racket.
10. contro la devastazione e la svendita del nostro territorio,
plasmato e difeso dalle generazioni precedenti, patrimonio che abbiamo
il dovere di trasmettere integro alle prossime generazioni.
11. contro la mentalità opportunistica dei partiti romani, contro la
conseguente degradazione della Lombardia.
12. per la costruzione di un'Europa fondata sull'autonomia, il
federalismo, il rispetto e la solidarietà diretta tra tutti i popoli,
e quindi tra i lombardi ed ogni altro popolo.
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I primi slogan
"Roma ladrona la Lega non perdona"
Nascono gli slogan più famosi ed efficaci: "lumbard tas",
"scuola coloniale basta", "Lombardia: la gallina dalle
uova d'oro", "no allo strapotere meridionale". I mezzi
a disposizione della Lega per farsi propaganda sono sempre pochi ed
economici, si concentrano sulle scritte murali, sui passaparola dei
simpatizzanti o dei parenti, sui pochi manifesti e volantini stampati
artigianalmente e chiaramente su "Lombardia Autonomista".
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Nel
1984 nasce ufficialmente la Lega
Lega
Lombarda - 12 aprile 1984 firmato l'atto
costitutivo La "Lega Autonomista Lombarda" nasce ufficialmente
il 12 aprile 1984 a Varese, nello studio del notaio dott. Franca Bellorini
ci sono: Marrone Manuela (attuale
moglie di Bossi), Moroni Marino, Bossi Umberto, Brivio Pierangelo, Sogliaghi
Emilio, Benito Rodolfo e Leoni Giuseppe. La sede provvisoria e' costituita
presso lo studio del notaio stesso. Su queste basi si avvia il rapido
processo evolutivo del movimento che quasi subito dopo la costituzione,
viene ribattezzato "Lega Lombarda".
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Le prime
elezioni amministrative del 1985
Maggio 1985
la Lega Lombarda partecipa alle elezioni amministrative del 12 maggio,
e nelle elezioni regionali ottiene i seguenti risultati:
Varese 14.299 2.66 %
Sondrio 1.051 1.00 %
Bergamo 4.182 0.50 %
Brescia 3.916 0.50 %
Pavia 1.760 0.48 %
Cremona 1.362 0.60 %
Mantova 1.156 0.40 %
Totale 27.726 0.50 %
Sulla base dei consensi elettorali ottenuti,
Bossi decide di abbandonare definitivamente il "regionalismo etnico"
per proporre una Lega Lombarda nuova, intesa come locomotiva di una
grande alleanza tra leghe regionali, con l'obiettivo di trasformare
lo stato unitario italiano in un moderno stato federale.
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Apre la sede della
Lega a Varese
Nel dicembre del 1986 apre la
prima sede della Lega a Varese in Piazza Podestà. Finalmente, il gruppo
ha una sede tutta sua dove lavorare.
Ronchi
eletto consigliere
Febbraio
1987, nelle elezioni comunali a Caronno
Pertusella (Va) ottiene 271 voti, il 3,33%, ed 1 seggio in comune.
Ronchi Roberto, diventa consigliere comunale. I partiti di regime
cercano in ogni modo di fermare l'ascesa del movimento leghista utilizzando
i soliti media inventando di sana pianta lettere "aperte"
con affermazioni false e razziste firmate Lega nel tentativo
di screditarla.
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Nel 1987
Bossi senatore
con
Alleanza Nord
La Lega Lombarda alle elezioni politiche si presenta in una coalizione
che vede il popolo lombardo, veneto e piemontese uniti in un unico
schieramento nel tentativo di arrestare l'egemonia meridionale. Il 14
giugno del 1987 la Lega entra in Parlamento conquistando il 3%
dei consensi in Lombardia: Umberto Bossi viene eletto al senato della
repubblica e Giuseppe Leoni alla camera dei deputati. Il
successo elettorale della Lega rappresenta un chiaro segno di protesta
del settentrione nei confronti del potere. Il governo romano corre ai
ripari mediante atti intimidatori, a volte violenti, perpetrati ai danni
della Lega (risse organizzate, feroci contestazioni, etc.). Per fronteggiare
questi attacchi tesi a distruggere il movimento politico sul nascere,
Bossi ed i suoi rafforzano la struttura accentrandola nelle mani di
pochi soci fondatori della prima ora e che si sono distinti per la costanza
e affidabilità. Solo loro detengono il prezioso diritto di voto mentre
i nuovi militanti devono accontentarsi della tessera di socio sostenitore
("lombard" - "pensionato" e "riaa"), che
rappresentando una semplice sovvenzione.
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b |
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Il
primo disegno di legge presentato in parlamento
Il
1987 è l'anno del Disegno di Legge promosso dalla Lega che prevede
l'istituzione del registro nazionale dei donatori di midollo osseo e
finanziamento dell'attività di ricerca svolta dallo stesso per la cura
della leucemia, della talassemia ed altre neoplasie ematologiche e non
ematologiche.
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